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Come ben sappiamo, prima o poi a tutti tocca vivere l’esperienza di un blackout.
E se succede proprio quando si sta lavorando al computer e questo si spegne impropriamente, il rischio è che accadano cose molto cattive…
- Ad esempio, alcune parti hardware possono usurarsi notevolmente, e questa è una delle cause principali di rotture nei pc.
- I dati possono venire corrotti nei modi più inimmaginabili.
In pratica in un solo istante, potreste perdere un’intera giornata di lavoro…se non peggio.
Per questo motivo…per mantenere al sicuro i vostri dati, l’utilizzo di un Gruppo di Continuità è necessario all’interno di uno studio o di un ufficio.
Il problema è che…trovare il giusto gruppo di continuità può essere molto difficile, in quanto praticamente TUTTE le fonti online che parlano di tali prodotti utilizzano un lessico altamente tecnico, poco comprensibile ai non addetti ai lavori.
Alla fine, quello che la maggior parte di noi cerca è una soluzione semplice in grado di offrire:
- la sicurezza di sapere che dati e equipaggiamento sono protetti…
- la soddisfazione di aver fatto il miglior acquisto possibile in base al budget a disposizione…
- semplicità di utilizzo: una volta collegato, dovremmo potercene dimenticare.
Nel post di oggi, vedremo come individuare queste caratteristiche.
Iniziamo…
Gruppo di Continuità vs Filtro di Rete
Non sono poche le persone che non hanno ben chiara le differenze tra questi due articoli…e spesso finiscono addirittura per confonderli.
Perciò vediamo di fare un pò di chiarezza al riguardo:
- Un Gruppo di Continuità (acronimo inglese: UPS) – è un dispositivo dotato di batteria di backup, in grado di fornire energia elettrica per alcuni minuti a seguito di un blackout. Solitamente viene utilizzato con i computer, per proteggere i dati durante una sessione di lavoro e permettere nel caso il corretto arresto della macchina.
- Un Filtro di Rete (o Stabilizzatore di Rete) – è un dispositivo che filtra e distribuisce la corrente a diverse tipologie di apparati elettronici.
Ciascuno di questi dispositivi può offrire protezione attraverso il filtraggio delle corrente, ad esempio impedendo il passaggio di sovraccarichi di rete e regolando il voltaggio, ma comunque la differenza principale sta nel fatto che un gruppo di continuità ha sempre una batteria, mentre un filtro di rete no.
Le 3 Categorie di UPS
A seconda del vostro budget e del livello di protezione desiderato, esistono 3 categorie di gruppi di continuità tra le quali scegliere:
- Offline
- Online
- Line-Interactive
Ecco come funzionano e quali sono le differenze:
1. UPS Offline
È la tipologia più economica…
In un UPS offline la corrente in ingresso alimenta direttamente i dispositivi collegati.
Nel frattempo…l’alimentatore mantiene la batteria carica e pronta a intervenire in caso di interruzione della corrente di rete.
Quando si verifica un blackout l’UPS individua il problema e attiva l’alimentazione tramite batteria.
Questo genere di UPS è il più diffuso tra il grande pubblico…
Tuttavia, il problema è che…il passaggio all’alimentazione a batteria causa una momentanea mancanza di corrente in ingresso, potenzialmente dannosa per alcuni dispositivi particolarmente sensibili.
Per questo motivo tecnicamente un UPS offline non è considerato come un “vero UPS”, in quanto non è veramente “a prova di interruzione”.
La buona notizia per noi è che…il tempo di interruzione (solitamente inferiore a 5ms, ma in alcuni casi può arrivare a 20-100ms) è ben al di sotto del limite di tolleranza dei normali computer desktop.
Ad ogni modo, per l’utilizzo in situazioni critiche la tipologia che andremo a vedere ora è molto più sicura…
2. UPS Online
I migliori (e più costosi) modelli sono quelli appartenenti alla tipologia UPS online (chiamati anche “true UPS”).
Un tempo il loro utilizzo era riservato solo per particolari soluzioni ultra-costose e professionali, ma i progressi della tecnologia ne permettono oggi una certa (limitata) diffusione anche in ambiti consumer.
In questi modelli, per fornire un backup energetico veramente “senza interruzioni”, si utilizza il “metodo a doppia conversione“, con il seguente schema:
- La corrente AC (alternata) proveniente dalla presa a muro viene convertita in corrente continua (DC) per la ricarica della batteria.
- Dopodiché la corrente continua viene prelevata dalla batteria e convertita di nuovo in AC per alimentare il computer.
La differenza rispetto agli UPS offline è che questi si attivano solo quando si verifica un’interruzione…mentre gli UPS online filtrano continuamente la corrente in ingresso attraverso la batteria, prima di mandarla al computer.
Questo processo ha 2 GRANDI benefici:
- Durante un blackout il tempo di interruzione dell’energia elettrica sarà pari a ZERO, in quanto il computer sarà già alimentato dalla corrente proveniente dalla batteria.
- La corrente fornita al computer sarà perfettamente pulita e stabile, in quanto l’output è sempre regolato dalla batteria.
L’unico lato negativo del metodo a doppia conversione è che…consuma molta più energia rispetto a un UPS offline.
Comunque sia…per incrementare l’efficienza energetica, esiste un processo simile (sempre di tipologia “online”) conosciuto come “conversione delta“…che fornisce parte dell’energia necessaria direttamente al computer, senza passare per la batteria.
Come potrete immaginare, tutta questa tecnologia non è proprio a buon mercato…un UPS online infatti può arrivare a costare svariate migliaia di dollari…cifre di gran lunga superiori al budget disponibile per un utente medio.
Per questo motivo, alla stragrande maggioranza delle persone consiglierei di acquistare il seguente tipo di UPS…
3. UPS Line-Interactive
Anche se ciò che temiamo di più sono i blackout totali…
Il più delle volte in realtà le interruzioni dell’energia elettrica sono solo abbassamenti di tensione.
Con gli UPS offline il problema è che…gestiscono male i cali di tensione, in quanto devono ripetutamente passare dall’alimentazione AC a quella a batteria.
Questo causa una significativa riduzione della vita della batteria, sacrificata da un utilizzo inutilmente intensivo, e risulta essere fastidioso anche per i continui allarmi sonori dell’UPS.
Gli UPS online invece sono ottimi per la gestione dei cali di tensione, in quanto possono mantenere il voltaggio grazie al sistema della doppia conversione illustrato in precedenza. Ma come abbiamo avuto modo di vedere…sono particolarmente costosi.
Per nostra fortuna comunque…gli UPS Line-Interactive sono in grado di gestire i cali di tensione in modo altrettanto efficace e a un costo molto inferiore, grazie all’utilizzo di uno speciale tipo di trasformatore che può variare il voltaggio in uscita in base alle fluttuazioni temporanee dell’energia elettrica.
In questo modo quando l’energia si abbassa, il trasformatore riesce comunque a mantenere un output stabile senza dover passare all’alimentazione a batteria.
Dato che gli UPS line-interactive hanno un costo solo leggermente superiore rispetto ai modelli offline…l’opinione generale è che godano del miglior rapporto qualità/prezzo tra le 3 tipologie analizzate.
Proseguiamo…
Tensione Nominale e Run-Time
A prescindere dal design prescelto, il metro di misura principale utilizzato per determinare l’output apparente di una batteria UPS è il voltampere (VA).
In generale, a valori maggiori di VA corrispondono dei run-time più lunghi…ovvero, maggiore sarà il numero di minuti a disposizione per spegnere correttamente il vostro computer a seguito di un’interruzione della corrente.
Personalmente, il mio consiglio è di…scegliere un gruppo di continuità con il valore di VA più alto possibile, compatibilmente al vostro budget.
Per l’utilizzo domestico, i valori tipici sono compresi in un range tra 200VA – 1500VA. Mediamente, a tali valori corrispondono un minimo di 5-10 minuti di energia in backup.
Altri fattori sono in grado in influenzare il run-time, ad esempio le condizioni della batteria, oppure il carico che la stessa deve sopportare per fornire energia a tutti i dispositivi connessi…perciò in realtà i tempi del run-time possono variare sensibilmente anche al di fuori del range indicato poco sopra.
Alcune Caratteristiche da Valutare
Già con quanto visto fino a ora, potete restringere la vostra ricerca a una rosa di 3-4 modelli.
A questo punto…la scelta finale può essere effettuata basandosi sulle seguenti 6 caratteristiche:
- Monitoraggio del Funzionamento
- Connessioni Disponibili
- Il Fattore “Design”
- Rumore
- Batteria Sostituibile dall’Utente
- Assicurazione a Protezione della Strumentazione Collegata
1. Monitoraggio del Funzionamento
Uno dei principali problemi degli UPS più datati stava nel fatto che offrivano poche informazioni riguardo il loro “stato di salute” e di funzionamento.
Spesso, i problemi non potevano essere scoperti fino a quando non si verificava un’interruzione della corrente elettrica, e a quel punto era troppo tardi.
Riconoscendo questa pecca, molti tra i gruppi di continuità più moderni sono dotati di sofisticati sistemi di monitoraggio…in grado di informare immediatamente sui potenziali problemi.
Ad esempio, molti prodotti di fascia alta sono dotati di display sui quali visualizzare le informazioni e statistiche come il run-time, lo stato di salute della batteria, etc.
Altri modelli ancora includono programmi software che permettono il monitoraggio di questi parametri direttamente dal PC. Alcuni sono addirittura in grado di spegnere il computer automaticamente nell’eventualità che la carica della batteria si abbassi troppo.
2. Connessioni Disponibili
I modelli destinati a un utilizzo domestico offrono tipicamente circa 5-8 uscite…
- Alcune collegate direttamente alla batteria per poter all’occorrenza avere un backup energetico.
- Alcune altre invece NON collegate alla batteria, ma comunque in grado di garantire alcune funzioni standard, come ad esempio la protezione dagli innalzamenti di tensione.
Certi modelli offrono perfino protezione per i cavi dati, come ad esempio gli ethernet o i coassiali, decisamente un must-have per chi è intenzionato a utilizzare determinate periferiche.
3. Il Fattore “Design”
Il“fattore design” è l’espressione con la quale definiamo la forma esterna dell’UPS e il suo valore nella valutazione globale del gruppo di continuità.
La scelta è tra 2 design differenti:
- tower – piccole dimensioni, stand-alone, progettato sopratutto per l’utilizzo in setup da casa/ufficio.
- da rack – dimensioni maggiori, progettato per l’utilizzo in un supporto rack, diffuso sopratutto in ambiti commerciali.
Per la stragrande maggioranza dei casi consiglio l’utilizzo di unità di tipo tower, salvo esigenze particolari.
4. Rumore
A seconda dell’utilizzo del gruppo di continuità, il rumore della ventola potrebbe rappresentare un problema da affrontare.
Per l’home recording, si tratta di un ENORME problema.
Come regola generale, gli UPS più piccoli solitamente non necessitano di una ventola di raffreddamento, mentre quelli più grandi sì.
Perciò, se il vostro lavoro richiede un silenzio assoluto, assicuratevi che l’UPS che andrete ad acquistare non sia dotato di ventola…a meno che naturalmente non abbiate una stanza separata per il vostro computer: in questo caso la presenza di una ventola non sarà di disturbo.
5. Batterie Sostituibili
Esattamente come qualsiasi batteria…le batterie di un UPS non durano per sempre.
Molte hanno una ciclo vitale di circa 3-5 anni, dopo il quale esistono 2 opzioni:
- sostituire la batteria, oppure…
- cambiare gruppo di continuità.
Essendo più conveniente sostituire solo la batteria, è una buona idea quella di acquistare un UPS dotato di batteria sostituibile autonomamente, così da non dover pagare un servizio specializzato.
Sfortunatamente, la maggior parte dei modelli più economici non sono dotati di questa funzionalità, per questo motivo nel lungo periodo si rivelano meno convenienti.